Gaspare Magnifico: in viaggio sulla via della seta

Un’impresa in Land Rover, da Milano a Vladivostok: il protagonista è un consulente direzionale di 27 anni, che ha scelto di abbandonare la strada sicura per cercare un nuovo percorso di vita. È la storia di Gaspare Magnifico Fracaro, giovane milanese che ha chiesto aspettativa e anticipo di Tfr alla società per cui lavorava per costruire un’avventura on the road, dopo aver acquistato il fedele compagno di questa traversata: un Land Rover Defender rinforzato del 2000. Obiettivo? Andare da Milano a Vladivostok, in estrema Russia.  

Gruppo Grazioli a sostegno di un giovane esploratore.

Sino ad Istanbul, da dove illustra senso e tappe del progetto, tutto bene. “Lupi a parte: campeggiavo dopo un lungo trasferimento vicino al Monte Athos, in una delle penisole sotto Salonicco – racconta al telefono –: preparavo una pastasciutta e ho sentito degli ululati, mi sono avvicinato e ho fatto la scoperta. Mai avrei pensato, tra le tante problematiche, di imbattermi in questa! Per quella notte, ho preferito non dormire in tenda…”.
Solo un episodio di un lungo viaggio alla ricerca di senso, abbandonando la sicurezza di una vita ormai incanalata. “Dopo la formazione classica mi sono spostato nell’area finanziaria, e da tre anni lavoravo come consulente direzionale in un’importante realtà italiana di management consulting – prosegue –. Più passava il tempo, più mi rendevo però conto che questa esistenza mi avviluppava. Amo guidare e viaggiare: da qui l’idea di ampliare le esperienze già compiute negli scorsi anni, e di ripercorrere la Via della Seta. Tra le tante varianti ne ho scelta una che mi consentisse di stare per diverso tempo vicino al mare. Concepisco il viaggio come scoperta dei tessuti sociali autoctoni: sono partito a metà aprile, l’obiettivo è arrivare intorno a metà settembre…”. Per riuscirci Gaspare ha organizzato anche campagne di fundraising e coinvolto una serie di sponsor. Tra cui il Gruppo Grazioli. “Conoscevo Carlo (Grazioli), con cui ho lavorato in passato. Gli ho spiegato il progetto e ha deciso di aiutarmi – svela il protagonista –. Il Gruppo Grazioli mi ha dato una grande mano, con capi d’abbigliamento per il lavoro e numerosi accessori utili. Tanto che il logo è appiccicato sulla fiancata della mia auto, in bella mostra”. Costa Balcanica, Grecia, Turchia, Cappadocia, Georgia, Armenia, Iran, Turkmenistan – passando per la Porta dell’Inferno –, poi Uzbekistan, Tajikistan, Kyrgyzstan, le steppe desolate del Kazakhstan e della Mongolia fino a Vladivostok, aggirando i confini Cinesi. “A monte si nasconde una preparazione che richiede visti da ottenere e assicurazioni da stipulare, necessarie per viaggi di questo tipo – chiude –. L’esborso è stato oneroso, e lo sarà ancora, soprattutto per il gasolio. Cibo e alloggio sono al risparmio, quasi sempre campeggio. L’obiettivo sarebbe trovare nuovi sponsor che mi finanzino: arrivato a Vladivostok inizierebbe il secondo step, verso l’Alaska e poi a scendere dalla West Coast in direzione New York”. Ma questa, per ora, è un’altra storia.
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